Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51066 del 8 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51066PEN

Massima

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Il giudice della cautela, nel valutare la richiesta di misura cautelare formulata dal pubblico ministero, non è vincolato dalla qualificazione giuridica dei fatti contenuta nella richiesta stessa, potendo autonomamente individuare la fattispecie penale applicabile sulla base degli elementi probatori acquisiti. Ciò non determina una violazione del principio della domanda cautelare, atteso che il pubblico ministero ha comunque fornito un adeguato contributo argomentativo in ordine alla gravità indiziaria e alle esigenze cautelari, consentendo al giudice di pronunciarsi sulla misura richiesta. Inoltre, l'intervenuta pronuncia del tribunale del riesame che abbia annullato una precedente ordinanza cautelare non preclude al giudice di emettere una nuova ordinanza cautelare per un diverso reato, anche se diversamente qualificato, purché fondato sugli stessi fatti, non configurandosi in tal caso una violazione del principio del ne bis in idem. Infine, la motivazione dell'ordinanza cautelare non è affetta da nullità per mera analogia o riproduzione di precedenti provvedimenti, purché essa risulti comunque congrua e nuova rispetto alle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/03/2017 del Tribunale di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Bari, con l'ordinanza in epigrafe indicata, ha rigettato la richiesta di riesame proposta dal d…

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