Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2713 del 23 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:2713PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato per i reati di minaccia e lesioni, è tenuto a dare conto in modo analitico e completo della ricostruzione del fatto, conferendo ad esso la conseguente qualificazione giuridica secondo un percorso motivazionale corretto e immune da vizi logici o giuridici. Le censure del ricorrente che si limitano a contestare la valutazione della prova dichiarativa e l'esclusione dell'attenuante della provocazione, senza denunciare specifici errori di diritto, sono inammissibili in sede di legittimità, in quanto si risolvono in un mero riesame del merito precluso in questa sede. Inoltre, avverso le sentenze di appello pronunciate per reati di competenza del Giudice di pace non è ammesso il ricorso per cassazione per vizi della motivazione, ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. e), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/09/2018 del TRIBUNALE di SCIACCA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRINA TUDINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore BIRRITTERI LUIGI;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
il difensore presente si riporta ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1.Con sentenza del 18 settembre 2018, il Tribunale di Sciacca ha confermato la deci…

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