La revoca di una concessione amministrativa relativa a un bene del patrimonio disponibile di un ente pubblico determina il venir meno del rapporto di diritto pubblico e la conseguente attribuzione della controversia al giudice ordinario, in quanto la situazione giuridica soggettiva del concessionario si configura come un diritto di natura privatistica, non più riconducibile alla giurisdizione del giudice amministrativo. Ciò in quanto, a seguito della revoca della concessione, il titolo di godimento dell'immobile non è più di natura pubblicistica, derivante da un rapporto di concessione, ma assume connotati di tipo prettamente privatistico, con la conseguenza che la controversia relativa all'alienazione di tale bene rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non in quella del giudice amministrativo. Pertanto, il giudice amministrativo, in presenza di una controversia avente ad oggetto l'alienazione di un bene del patrimonio disponibile di un ente pubblico a seguito della revoca di una precedente concessione amministrativa, deve dichiarare l'inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione, rimettendo le parti al giudice ordinario ai sensi dell'art. 11, comma 2, del d.lgs. n. 104/2010.