Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30124 del 28 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:30124PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri (art. 495 c.p.) si perfeziona al momento in cui le false dichiarazioni sulle qualità personali vengono rese, essendo il soggetto consapevole di destinarle al pubblico ufficio, a prescindere dal fatto che l'istanza contenente tali dichiarazioni sia stata materialmente redatta o depositata dallo stesso. Ciò in quanto, essendo il soggetto beneficiario dell'atto, l'istanza è stata comunque presentata con il suo consenso. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, è irrilevante che l'imputato non abbia materialmente redatto o depositato l'istanza, essendo sufficiente che le false dichiarazioni siano state rese con la consapevolezza della loro destinazione a un pubblico ufficio, al fine di ottenere un beneficio. La sentenza di condanna è adeguatamente motivata laddove evidenzia tali elementi, senza che assumano rilievo le mere argomentazioni difensive volte a fornire una diversa interpretazione dei dati processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TO. RO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5465/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 16/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Izzo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in data 16-10-2009 la Corte di Appello di Napoli confermava nei …

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