Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3874 del 28 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:3874PEN

Massima

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L'aggravante della connessione teleologica tra reati è astrattamente configurabile anche quando, in relazione al reato-fine, debba applicarsi una causa di non punibilità, di improcedibilità o di estinzione, in quanto essa è giustificata dalla maggiore pericolosità dimostrata dall'agente. Pertanto, la valutazione della sussistenza di tale aggravante non è esclusa dalla mancanza di querela per il reato-fine, essendo essa fondata sulla maggiore gravità del comportamento complessivo dell'imputato, a prescindere dall'esito del procedimento relativo al reato-fine. Inoltre, la ritenuta equivalenza delle attenuanti generiche all'aggravante del nesso teleologico riporta la pena ai limiti edittali, senza danno per l'imputato, e la violazione del minimo edittale, pur contestata, non è censurabile in sede di legittimità in difetto di impugnazione del Pubblico Ministero, a causa del divieto di reformatio in pejus.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PA. Lu., nato il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Torino 2 maggio 2007 n. 1873;

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. S. F. MANNINO;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, Dott. Vittorio MELONI, il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Sentita l'arringa di difensore, avv. LEPRI MARCO, il quale ne ha chiesto l'accoglimento

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