Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25808 del 4 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25808PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto sia dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, sia dalla personalità dell'indagato, evidenziata congiuntamente dalle modalità del comportamento nell'esecuzione del reato e da precedenti condanne subite, anche per reati di diversa specie, i quali denotano la particolare propensione a delinquere. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente valutare i precedenti penali dell'indagato, anche se per reati diversi da quello per cui si procede, ai fini dell'accertamento del pericolo di reiterazione del reato e dell'adeguatezza della misura cautelare prescelta, la quale deve essere proporzionata alla gravità del fatto e idonea ad impedire la prosecuzione dell'attività criminosa, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura meno afflittiva. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione del provvedimento cautelare si limita a verificare la razionalità e plausibilità dell'iter logico seguito dal giudice di merito, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla ricostruzione e interpretazione degli elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1450-1460/2011 R. Lib. emessa in data 2 novembre 2011 dal Tribunale della liberta' di Palermo.

Sentita la relazione svolta in camera di consiglio dal consigliere dott Cosimo D'Arrigo;

udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO…

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