Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29277 del 21 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29277PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La consegna di somme di denaro da parte di un privato a pubblici ufficiali non costituisce di per sé prova sufficiente dell'esistenza di gravi indizi di corruzione, qualora dalle risultanze probatorie non emergano elementi sicuramente indicativi del collegamento della dazione con atti illeciti compiuti dai pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni. In assenza di tali elementi, la mera dazione di denaro non è sufficiente a giustificare l'applicazione di misure cautelari, essendo necessario un più approfondito accertamento della effettiva finalità della condotta e del suo nesso con eventuali atti contrari ai doveri d'ufficio. Il giudice è tenuto a valutare con rigore il complessivo quadro probatorio, senza basarsi su mere presunzioni o sull'inconferente accenno alla mancanza di indicazioni delle conversazioni intercettate alla versione giustificativa dell'indagato, quest'ultima irrilevante nel percorso motivazionale dell'ordinanza. La motivazione del provvedimento deve essere logica e adeguatamente argomentata, senza limitarsi a un generico richiamo al carattere disinvolto della condotta, ma analizzando nel dettaglio il contesto e le modalità delle dazioni, nonché il contenuto delle conversazioni intercettate, al fine di verificare se questi elementi siano effettivamente indicativi di un nesso con atti illeciti compiuti dai pubblici ufficiali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo;

avverso l'ordinanza della Sezione del riesame del Tribunale di Palermo in data 14.2.2011 nei confronti di:

Na. Sa. , nato a (OMESSO);

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso p…

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