Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51037 del 20 dicembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:51037PEN

Massima

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Il reato di abuso d'ufficio, quale delitto di evento, si consuma nel momento in cui l'agente consegue l'ingiusto vantaggio patrimoniale o cagiona il danno ingiusto, facendo decorrere da tale momento il termine di prescrizione. L'omissione della comunicazione obbligatoria all'ente pubblico di appartenenza circa la domanda di brevetto relativa a un'invenzione realizzata nell'ambito dell'attività lavorativa, in violazione degli obblighi di fedeltà e lealtà, integra gli estremi del reato di abuso d'ufficio qualora tale omissione sia finalizzata a conseguire indebiti vantaggi patrimoniali, in conflitto di interessi con il datore di lavoro, attraverso lo sfruttamento economico dell'invenzione brevettata. In tali casi, il momento consumativo del reato coincide con il conseguimento dei proventi derivanti dalla commercializzazione del prodotto brevettato, non con la mera presentazione della domanda di brevetto, essendo tale condotta meramente preparatoria rispetto all'evento lesivo. Pertanto, il termine di prescrizione del reato di abuso d'ufficio decorre dal momento in cui l'agente ha conseguito i vantaggi patrimoniali indebiti, non dalla data di presentazione della domanda di brevetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Milano il 23/12/2022;
visti gli atti ed esaminato il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dr. ((omissis));
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto che i ricorsi siano dichiarati inammissibili.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Milano, riqualificato il fatto corruttivo di cui al capo C1)…

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