L'aggravante di cui all'art. 7 della legge n. 203 del 1991 sussiste quando vi siano elementi oggettivi che dimostrino la riconducibilità del fatto al contesto di appartenenza del reo a un'associazione di tipo mafioso, quali il contesto territoriale, la natura delle affermazioni, i precedenti realizzatisi, l'immediata riconducibilità del soggetto al clan di appartenenza, anche se non vi sia una prova della solidità strutturale dell'associazione. Ai fini della configurabilità delle circostanze attenuanti di cui agli artt. 62, nn. 4 e 6, c.p., il risarcimento del danno deve essere integrale, comprensivo della totale riparazione di ogni effetto dannoso, e la valutazione in ordine alla corrispondenza fra transazione e danno spetta al giudice, che può disattendere anche dichiarazioni satisfattive rese dalla parte lesa. L'applicazione delle circostanze attenuanti generiche deve essere motivata con riferimento ai parametri normativi.