Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43453 del 24 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43453PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere, disposto nei confronti di un indagato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, può essere confermato dal giudice del riesame qualora sussista un grave quadro indiziario e permangano le esigenze cautelari, nonostante la successiva revoca della misura. Il giudice di legittimità, tuttavia, non può esaminare i motivi di impugnazione proposti dall'indagato, una volta che questi abbia rinunciato al ricorso, essendo venuto meno il suo interesse all'esame dei motivi stessi. In tal caso, il giudice di legittimità dichiara l'inammissibilità del ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO ((omissis)) - del 03/07/2013

Dott. GENTILE D. - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2140/2012 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 28/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' per rinuncia al ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

CONSIDERATO IN FATTO

1.1) - Il GIP presso il Tribunale di Milano, con ordinanza del 26.9.2012, a…

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