Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24901 del 4 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24901PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di somme di denaro può essere legittimamente disposto nei confronti di soggetti che, pur non avendo riportato condanne penali, risultino comunque intraneo a contesti criminali organizzati, qualora l'entità delle disponibilità finanziarie accumulata risulti sproporzionata rispetto ai redditi lecitamente conseguiti e non sia giustificata da alcuna attività economica lecita. In particolare, la confisca può essere applicata quando le indagini patrimoniali e finanziarie dimostrino che il soggetto abbia investito somme di denaro, anche attraverso intestazioni fittizie o interposizioni di terzi, in attività o beni che, per la loro consistenza e valore, risultino incongruenti rispetto ai redditi dichiarati o all'attività economica svolta, rivelando così l'origine illecita di tali disponibilità. In tali ipotesi, il giudice è legittimato a presumere, sulla base di gravi, precisi e concordanti indizi, che il patrimonio o le somme di denaro siano il frutto di attività delittuose, imponendo al soggetto interessato l'onere di fornire la prova della legittima provenienza dei beni. Ciò in quanto la confisca di prevenzione, pur non presupponendo una sentenza di condanna, mira a colpire i patrimoni di origine illecita, sottraendoli alla disponibilità di soggetti socialmente pericolosi, a prescindere dall'accertamento di specifici reati, al fine di impedire che possano essere reinvestiti in attività criminali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 10/07/2018 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;
lette le conclusioni del PG Dott. EPIDENDIO TOMASO che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe la Corte di appello di Napoli ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) avverso il decreto emesso dal locale Tribunale - sezione delle misure di prevenzione con il quale e'…

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