Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9657 del 5 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:9657PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa da parte del giudice di merito, così come la ricostruzione dei fatti e l'accertamento della responsabilità penale dell'imputato, rientrano nella sfera di discrezionalità del giudice di fatto e non possono essere sindacati in sede di legittimità, salvo che non siano affette da manifesta illogicità o contraddittorietà. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma può solo verificare la correttezza e la logicità della motivazione adottata. Inoltre, la mancata risposta a uno specifico motivo di gravame relativo alle statuizioni civili costituisce un vizio della sentenza che può essere direttamente rimediato dalla Corte di Cassazione, senza necessità di rinvio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. ALMA M. - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giusepp - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/10/2017 della Corte di Appello di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data …

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