Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41106 del 24 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41106PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, consegna al proprio comando false attestazioni di partecipazione ad attività degli organi amministrativi comunali al fine di indurre in errore l'amministrazione di appartenenza e conseguire indebitamente la retribuzione per i giorni di assenza dal servizio, commette il reato di truffa aggravata ai danni dell'amministrazione pubblica. La falsità ideologica delle attestazioni, accertata sulla base di elementi probatori oggettivi quali i verbali delle riunioni e le dichiarazioni testimoniali, integra l'elemento oggettivo del reato, a prescindere dall'esito di eventuali procedimenti connessi per falso ideologico. Il diritto del pubblico ufficiale a permessi retribuiti per la partecipazione ad attività degli organi comunali, previsto dalla legge, non sussiste qualora le attestazioni di presenza siano dimostrate false, non corrispondendo all'effettivo svolgimento delle riunioni o alla partecipazione dell'imputato. Il giudice di merito, nel valutare la prova della falsità ideologica delle attestazioni, non è vincolato da dichiarazioni testimoniali generiche sulla assidua presenza dell'imputato, ove contrastanti con gli elementi documentali acquisiti. La condanna per il reato di truffa aggravata è pertanto legittima laddove la sentenza motivi adeguatamente, sulla base del complessivo quadro probatorio, l'accertamento della falsità ideologica delle attestazioni e dell'indebita percezione della retribuzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesc - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. VANNUCCI Mar - Rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/04/2016 della CORTE MILITARE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Vannucci Marco;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Militare Dott. Flamini Luigi Maria, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Per quanto qui interessa, con sentenza emessa il 20 aprile 2016 la Corte militare …

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