Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29592 del 22 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29592PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, pur essendo stato legittimamente emesso sulla base di gravi indizi di colpevolezza e di esigenze cautelari, perde efficacia e interesse all'impugnazione quando, nelle more del giudizio di legittimità, sia intervenuta la revoca della misura per cessazione delle esigenze cautelari, con la rimessione in libertà dell'indagato. In tali casi, l'interesse all'impugnazione non può essere presunto o ritenuto sussistente in re ipsa, ma deve essere specificamente addotto e argomentato dall'interessato, anche in relazione alla possibile finalizzazione del ricorso alla precostituzione di un titolo per la richiesta di equa riparazione ex art. 314 c.p.p., comma 2, la cui esistenza deve essere espressamente manifestata e motivata. Il venir meno dell'interesse all'impugnazione per sopravvenuta carenza di attualità determina l'inammissibilità del ricorso, senza che il ricorrente possa essere considerato soccombente e condannato alle spese e alla sanzione pecuniaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GARRIBA Tito - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SO. Ve. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 05/04/2011 del Tribunale di Venezia (sezione riesame) nella procedura di riesame di ordinanza applicativa della misura cautelare carceraria;

esaminati gli atti, il ricorso e l'ordinanza impugnata;

udita in camera di consiglio la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero in persona del sostituto P.G. dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha…

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