Consiglio di Stato sentenza n. 2453 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:2453SENT

Massima

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La pianificazione urbanistica comunale, pur essendo caratterizzata da una necessaria differenziazione delle destinazioni d'uso delle diverse aree del territorio, non può tuttavia prescindere dall'obbligo di adeguata motivazione in ordine alle scelte operate, soprattutto quando queste si pongano in contrasto con precedenti determinazioni amministrative e con le legittime aspettative edificatorie del privato proprietario, maturate in ragione di un pregresso quadro normativo e di un consolidato orientamento dell'amministrazione. In tali ipotesi, l'amministrazione è tenuta a fornire una motivazione rinforzata, che dia conto in modo esaustivo delle ragioni che hanno condotto all'adozione di una disciplina urbanistica difforme rispetto alle precedenti indicazioni e alle aspettative del privato, in modo da consentire un effettivo controllo giurisdizionale sulla legittimità e ragionevolezza delle scelte operate. Ciò in quanto, pur essendo riconosciuta all'amministrazione comunale un'ampia discrezionalità nella pianificazione urbanistica, tale discrezionalità non può tradursi in un potere arbitrario, ma deve essere esercitata in modo coerente e proporzionato, tenendo conto di tutti gli interessi pubblici e privati coinvolti, nonché del pregresso quadro normativo e amministrativo. La mancanza di una adeguata motivazione, che dia conto in modo esaustivo delle ragioni sottese alle scelte pianificatorie, determina pertanto l'illegittimità degli atti di pianificazione urbanistica impugnati.

Sentenza completa

N. 00122/2014
REG.RIC.

N. 02453/2015REG.PROV.COLL.

N. 00122/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello n. 122 del 2014, proposto da
Immobiliare Jeffy s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avv.ti Stefano Baciga, Stefano Caloi e Elena Stella Richter, ed elettivamente domiciliata presso quest’ultima in Roma, viale G. Mazzini n. 11, come da mandato a margine del ricorso introduttivo;

contro

Comune di Verona, in persona del sindaco legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv.ti Giovanni R. Caineri, Fulvia Squadroni e Marcello Clarich, ed elettivamente domiciliato presso quest’ultimo in Roma, viale Liegi n. 32, come da mandato a margine della comparsa di costituzione e …

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