Cassazione penale Sez. II sentenza n. 922 del 10 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:922PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione sussiste quando l'agente, pur non avantando alcun diritto o credito legittimo, minaccia o costringe taluno a consegnare una somma di denaro, approfittando della sua posizione di debolezza o vulnerabilità. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva che l'agente abbia agito per tutelare un presunto diritto di un terzo, in quanto tale condotta è comunque priva di fondamento giuridico e integra gli estremi della fattispecie estorsiva, sia sotto il profilo oggettivo che sotto quello soggettivo. La Corte di merito, nel valutare criticamente le risultanze istruttorie, ha il potere-dovere di accertare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, senza che la difesa possa introdurre in sede di legittimità una nuova valutazione dei fatti già ampiamente esaminati e ritenuti provati dai giudici di merito, la cui motivazione, se congrua ed esauriente, non è censurabile in Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/06/2017 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FABIO DI PISA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'Avvocato (OMISSIS) in difesa di (OMISSIS), il quale ha concluso riportandosi ai moti…

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