Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15539 del 6 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:15539PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato, anche nella forma atipica della mera agevolazione o rafforzamento del proposito criminoso di altri concorrenti, richiede una puntuale motivazione in ordine all'effettiva partecipazione dell'agente nella fase ideativa o preparatoria del reato e alle concrete modalità della sua manifestazione, in rapporto di causalità efficiente con le attività poste in essere dagli altri concorrenti. Ai fini della configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, conv. in l. n. 203 del 1991, è sufficiente che la condotta sia oggettivamente idonea ad esercitare sulla vittima la particolare coartazione psicologica evocata dalla norma, a prescindere dall'effettiva affiliazione dell'autore all'associazione mafiosa, mentre l'aggravante dell'agevolazione dell'attività di un'associazione di tipo mafioso richiede il dolo specifico di favorire l'associazione, con la conseguenza che tale fine deve essere l'obiettivo diretto della condotta. Ai fini della valutazione del pericolo di reiterazione del reato, anche nelle ipotesi di custodia cautelare in carcere obbligatoria ex art. 275, comma 3, c.p.p., il giudice deve tenere conto di tutti gli elementi, anche di segno contrario, che incidono sulla pericolosità sociale dell'indagato, senza limitarsi a una valutazione astratta e generica della gravità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Reggio Calabria in data 3/06/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Renoldi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale, Dott.ssa Cennicola Elisabetta che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito, per l'imputato, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del r…

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