Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15634 del 9 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15634PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nella fase cautelare, ai fini dell'adozione di una misura cautelare, è sufficiente la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, intesi come qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato in ordine ai reati contestati, senza che sia necessaria la prova piena del reato secondo i criteri di cui all'art. 192 c.p.p., comma 2. Il giudice di merito può operare una valutazione cumulativa degli elementi indiziari, senza l'obbligo di soffermarsi su ogni singolo elemento, purché la motivazione risulti logicamente coerente e priva di contraddittorietà manifesta. La diversa graduazione della misura cautelare rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero costituisce indice dell'autonoma valutazione del giudice in ordine alla gravità indiziaria e alle esigenze cautelari, senza che sia necessaria un'analitica motivazione per ogni singola posizione. Inoltre, ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo dei reati di riciclaggio e reimpiego, è sufficiente il dolo generico, anche eventuale, essendo necessaria la sola consapevolezza della provenienza delittuosa dei beni, senza che sia richiesta la prova di una specifica finalità di riciclaggio o reimpiego. Infine, il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto anche da condotte successive rispetto ai fatti contestati, purché sintomatiche della persistente pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria D. - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 6 agosto 2018 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA DANIELA BORSELLINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)) che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
L'avv. (OMISSIS) insiste nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di P…

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