Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28956 del 12 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:28956PEN

Massima

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Il concorso di una persona in un singolo reato-fine non è di per sé sufficiente a integrare l'elemento oggettivo della partecipazione all'associazione a delinquere, essendo necessario che la condotta dell'agente riveli un ruolo specifico e funzionale all'esistenza protratta nel tempo del sodalizio criminoso, in una prospettiva di stabile inserimento nelle dinamiche operative e di attuazione dei programmi delittuosi dell'associazione. Pertanto, la mera partecipazione ad un episodio, anche articolato, di acquisto di ingente quantità di stupefacenti, senza che siano adeguatamente dimostrati gli elementi di un contributo durevole e consapevole all'esistenza dell'associazione, non integra il reato di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990. Ciò comporta l'insufficienza della motivazione in ordine alla partecipazione dell'imputato all'associazione, essendo stati evidenziati soltanto gli indizi del suo concorso nella commissione di un unico reato-fine, disgiunti dagli elementi da cui ricavare il suo stabile inserimento nelle dinamiche operative del sodalizio e un contributo funzionale alla sua esistenza. Al contrario, la sussistenza dell'aggravante della ingente quantità di cui all'art. 80, comma 2, del D.P.R. n. 309/1990 è correttamente ravvisata sulla base dell'inequivoco dato ponderale del sequestro di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, anche in presenza di un mero errore materiale nella indicazione del peso complessivo. Infine, la valutazione della attualità del pericolo di reiterazione di reati ai fini della applicazione di misure cautelari non può limitarsi al solo dato temporale, dovendo altresì considerare le peculiarità dell'intera vicenda cautelare, come la gravità dei fatti e le modalità della condotta, che possono risultare prevalenti rispetto alla risalenza nel tempo dei fatti e all'incensuratezza dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 1/10/2015 del Tribunale di Catania
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Giovanni Liberati;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Policastro Aldo, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente al reato di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 74 ed il rigetto nel resto;
udito…

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