Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18669 del 2 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18669PEN

Massima

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Il reato di violazione di domicilio è assorbito nel reato di furto in abitazione quando l'agente si introduce nell'altrui abitazione al solo fine di commettere il furto, in quanto la violazione di domicilio costituisce una condotta strumentalmente necessaria per la realizzazione del furto, perdendo così la sua autonoma rilevanza penale. Il reato di furto in abitazione, previsto dall'art. 624-bis c.p., ha natura di reato complesso, essendo composto dall'unione di furto e violazione di domicilio, con la conseguenza che, allorquando taluno si introduca in un edificio o in un luogo di privata dimora per la commissione di un furto, vale il principio dell'assorbimento del reato di violazione di domicilio in quello di furto in abitazione, non essendo ipotizzabile un concorso di tali reati. Tale impostazione, sostenuta da ampia parte della dottrina, risponde a criteri da lungo tempo affermati nella giurisprudenza di legittimità, tradizionalmente orientata ad escludere il concorso del reato di furto aggravato dalla introduzione nell'altrui abitazione con il reato di violazione di domicilio, in quanto il reato di violazione di domicilio resta assorbito nel reato di furto quando l'agente si introduca o si trattenga nell'altrui abitazione al fine esclusivo di commettere un furto. Pertanto, la violazione di domicilio, quale condotta ineludibile e strumentalmente necessaria per la realizzazione del furto, perdendo la sua individualità, deve ritenersi assorbita nel reato di furto in abitazione, con conseguente necessità di una rivisitazione del trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosar - Rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/01/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio e trasmissione atti;
per la parte civile e' presente con nomina depositata in aula l'avv. (OMISSIS) del foro di Varese il quale conclude per il…

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