Il reato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale (art. 270-bis c.p.) può essere integrato anche dalla condotta di un soggetto che, pur non essendo a conoscenza di tutti i membri del gruppo criminale e non essendo stato segnalato da collaboratori di giustizia, partecipi stabilmente all'attività dell'associazione attraverso il procacciamento continuativo di documenti falsi destinati a facilitare l'immigrazione clandestina, l'indottrinamento di adepti e la preparazione di attentati, dimostrando così la condivisione degli scopi terroristici del sodalizio. L'utilizzo di un linguaggio criptico e di cautele nel corso delle comunicazioni, unitamente alla convergenza di plurimi elementi indiziari, può integrare la prova della colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio, anche in assenza di una confessione o di dichiarazioni accusatorie dirette da parte di altri partecipi. La mancata concessione delle attenuanti generiche può essere giustificata dalla gravità dei fatti, nonostante la collaborazione prestata dal reo ai fini dell'estradizione.