Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46290 del 14 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:46290PEN

Massima

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Il reato di rapina aggravata sussiste quando l'agente, mediante violenza o minaccia, si impossessa di una cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, anche se il profitto conseguito non consiste in un'utilità economica immediata, ma in qualsiasi vantaggio, anche solo morale, che l'agente si riprometta di trarre dalla propria azione. Ai fini della configurabilità del reato di lesioni personali, è sufficiente che dalla condotta dell'agente derivi una sia pur lieve alterazione funzionale dell'organismo della persona offesa, come nel caso di escoriazioni, arrossamenti o dolori che, pur non incidendo sulla normale funzionalità, comportino una modificazione patologica, ancorché di lieve entità. Il reato di danneggiamento sussiste anche quando il danno prodotto, pur di modesta entità, comporti una modificazione strutturale o funzionale della cosa, non essendo sufficiente che il danno sia talmente esiguo da risultare irrilevante. La concessione delle attenuanti generiche è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, il quale può fondarla su uno solo dei parametri indicati dall'art. 133 c.p., senza necessità di esaminare tutti gli elementi, purché la motivazione sia logica e coerente. Analogamente, la determinazione della pena edittale rientra nel potere discrezionale del giudice, il quale può valutare globalmente gli elementi indicati nell'art. 133 c.p. senza necessità di un'analitica disamina di ciascuno di essi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PO. VA. CR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 916/2010 CORTE APPELLO di MESSINA, del 26/01/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Cesqui Elisabetta che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore avv. Vulcano Luigi di Roma, in sostituz…

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