Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25355 del 17 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:25355PEN

Massima

Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione della sentenza impugnata, non deve sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito, ma limitarsi a verificare se la ricostruzione dei fatti e l'iter logico-argomentativo seguito siano compatibili con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, senza che rilevi la mera esistenza di minime incongruenze o contraddizioni. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, dovuta alla manifesta infondatezza dei motivi, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, in applicazione del principio secondo cui l'inammissibilità del ricorso non consente il formarsi di un valido rapporto d'impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDO ((omissis)) - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nata il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 10/03/2014;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. STABILE Carmine, che ha concluso per l'annullamento sena rinvio per prescrizione.

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza del 10/03/2014, la Corte di Appello di Salerno, in parziale riforma della sentenza pronunciata in data 02/02/…

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