Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26322 del 18 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26322PEN

Massima

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Il certificato medico redatto dal pubblico ufficiale (medico ospedaliero) che attesti falsamente le lesioni subite da un soggetto, sulla base delle dichiarazioni mendaci di quest'ultimo, integra il delitto di falsità ideologica in atto pubblico fidefacente di cui agli artt. 479 e 48 c.p., in quanto la diagnosi ivi riportata assume rilievo giuridico esterno alla mera indicazione sanitaria o terapeutica. Ciò in quanto il certificato medico, pur essendo redatto sulla base di false informazioni fornite dal soggetto, contiene comunque una valutazione medica compiuta dal pubblico ufficiale, che conferisce al documento una fede privilegiata. Il giudice, nel disporre l'aggravamento di una misura cautelare già applicata, è tenuto a motivare in modo adeguato e proporzionato sulla base di elementi concreti, quali l'attualità della condotta delittuosa, il pericolo di reiterazione del reato e la personalità dell'indagato, senza limitarsi a considerazioni generiche. Pertanto, il tribunale ha correttamente motivato l'applicazione della misura degli arresti domiciliari, rilevando l'inserimento dell'indagato nell'associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di falsi sinistri stradali, la sua partecipazione diretta alla spartizione degli utili illeciti e la pericolosità della sua personalità, desumibili da specifici elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 21/02/2014 del Tribunale del Riesame di Messina;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VOLPE Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO

1. Con ordinanza del 16/12/2013, il Tribunale del Riesame di Messina, in accoglimento dell'appello proposto dal Pubblic…

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