Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8460 del 2 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:8460PEN

Massima

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La confisca di beni disposta nei confronti di un soggetto ritenuto socialmente pericoloso ai sensi dell'art. 1, comma 1, lett. b) del d.lgs. n. 159/2011 (c.d. Codice Antimafia) è legittima qualora il giudice, sulla base di una motivazione esaustiva e analitica, accerti che il proposto abbia vissuto, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, attraverso una valutazione complessiva della sua "carriera criminale" e della sperequazione tra le sue risorse lecite e gli investimenti effettuati, anche formalmente intestati a terzi componenti del suo nucleo familiare. Il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento di prevenzione è limitato alla verifica della sua esistenza e non estensibile ai vizi di illogicità o contraddittorietà, essendo ammissibile il ricorso per cassazione solo per violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 10/04/2019 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALFREDO GUARDIANO;
lette/sentite le conclusioni del PG.
FATTO E DIRITTO
1. Con il provvedimento di cui in epigrafe la corte di appello di Palermo, sezione specializzata per le misure di prevenzione, in parziale riforma del decreto emesso…

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