Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10490 del 2 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:10490PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di beni ritenuti di provenienza delittuosa è legittimo quando risulta astrattamente configurabile il reato di ricettazione, sulla base di elementi che giustificano il fumus commissi delicti, anche in assenza di una definitiva affermazione di responsabilità penale. L'onere di allegare una attendibile spiegazione sull'origine del possesso dei beni sequestrati grava sull'indagato, il cui silenzio o le cui giustificazioni inconferenti possono essere valutate dal giudice come indice del dolo eventuale di ricettazione. Il giudice del riesame, nel verificare la legittimità del sequestro probatorio, deve limitarsi a valutare la congruità degli elementi rappresentati dal pubblico ministero per sussumere l'ipotesi formulata nella fattispecie tipica, senza instaurare un processo nel processo, ma esercitando il proprio ruolo di garanzia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 191/2016 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 05/07/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;
lette le conclusioni del PG Dott. CASELLA GIUSEPPINA, che ha chiesto dichiararsi il ricorso inammissibile;
rilevata la regolarita' degli avvisi di rito.
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Milano, in funzione di giudice del riesame ex articolo 324 c.p.…

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