Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11024 del 8 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:11024PEN

Massima

Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della prova da parte dei giudici di merito, se congruamente motivata, non può essere sindacata in sede di legittimità, se non nei ristretti limiti previsti dall'art. 606, comma 1, lett. e) c.p.p. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a dedurre un travisamento della prova, senza osservare il principio di autosufficienza del ricorso e senza formulare specifiche censure avverso le argomentazioni dei giudici di merito, è inammissibile. In tali casi, la Corte di Cassazione non può procedere a un nuovo esame del contenuto probatorio degli atti, essendo precluso l'accesso a tale ambito in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1838/2012 CORTE APPELLO di TORINO, del 12/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

CONSIDERATO IN FATTO

1. Avverso la sentenza della Corte d'appello di Torino che il 12.6.12 ha co…

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