Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29579 del 7 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:29579PEN

Massima

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Il reato di violenza privata di cui all'art. 610 c.p. si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, costringe la persona offesa a fare, tollerare od omettere qualcosa, comprimendone la libertà di autodeterminazione. L'elemento oggettivo del reato consiste nella condotta minacciosa idonea a porre in pericolo il bene giuridico tutelato, mentre l'elemento soggettivo è integrato dal dolo generico, ossia dalla coscienza e volontà di costringere la vittima, senza che sia necessario un fine particolare. La minaccia di divulgare sul web fotografie e video intimi al fine di costringere la persona offesa a non bloccare l'accesso dell'agente sui social network, pur essendo finalizzata a un evento diverso rispetto a quello contestato, integra comunque la compressione della libertà di autodeterminazione della vittima, elemento essenziale del reato di violenza privata. Pertanto, la modifica dell'evento non comporta una trasformazione radicale della fattispecie tale da configurare un fatto diverso, in assenza di un reale pregiudizio dei diritti della difesa. La gravità del male prospettato dalla minaccia è sufficiente a integrare l'idoneità della condotta a porre in pericolo il bene giuridico tutelato, senza che sia necessario verificare l'effettiva realizzazione dell'evento minacciato. Infine, l'interesse all'impugnazione della parte civile in relazione a capi di imputazione non accolti è carente, rendendo inammissibile il relativo motivo di ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/07/2022 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA BIFULCO;
udito il Sostituto Procuratore generale, Dott.ssa SABRINA PASSAFIUME, la quale si e' riportata alla requisitoria scritta gia' depositata e ha concluso, previa riqualificazione del fatto ex articolo 612 c.p., per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata per la ridet…

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