Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51625 del 15 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:51625PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale, rilevante ai fini dell'applicazione di una misura di sicurezza, costituisce compito esclusivo del giudice, il quale deve tenere conto non solo delle valutazioni peritali sulla personalità, sui problemi psichiatrici e sulla capacità criminale dell'imputato, ma anche degli altri parametri desumibili dall'art. 133 c.p., quali la gravità oggettiva del fatto, l'intensità del dolo e le altre circostanze indicate dalla norma. Pertanto, l'applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata è legittima quando il giudice, sulla base di una prognosi di pericolosità sociale condizionata all'assenza di adeguato trattamento terapeutico, ritenga necessario disporre tale misura al fine di soddisfare le esigenze di cura e tutela della persona nonché di controllo della sua pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/10/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SANTALUCIA GIUSEPPE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PERELLI SIMONE;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto del ricorso.
udito il difensore;
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di TRAPANI che insiste per l'accoglimento dei mo…

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