Cassazione penale Sez. III sentenza n. 667 del 11 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:667PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, ai sensi dell'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, si configura quando vi sia la consapevole adesione di un soggetto a un programma criminoso comune, caratterizzato dalla disponibilità a fornire in modo continuativo e stabile le sostanze stupefacenti oggetto del traffico, anche se non in via esclusiva, in modo tale da determinare un durevole rapporto tra fornitore e spacciatori che immettono la droga nel consumo al minuto, a prescindere dalla conoscenza degli altri membri del sodalizio. La sussistenza di tale requisito soggettivo può desumersi dalla quantità e periodicità delle forniture, dalla regolare cadenza degli acquisti, dalla consapevolezza delle esigenze di approvvigionamento del capo dell'associazione e dall'esistenza di un "conto corrente" sempre aperto tra il fornitore e il capo del sodalizio, elementi che denotano la consapevole appartenenza del fornitore all'associazione e il suo contributo al mantenimento e alla realizzazione del fine comune di trarre profitto dal commercio di droga. L'ipotesi attenuata di cui all'art. 74, comma 6, del D.P.R. n. 309/1990 non è configurabile quando i quantitativi di stupefacente ceduti siano di rilevante entità, incompatibili con la previsione di fatti di lieve entità. La sussistenza delle esigenze cautelari, in relazione al delitto di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, è assistita da una doppia presunzione relativa, per cui è onere dell'indagato indicare specifici elementi in grado di vincere tale presunzione. Infine, l'eccezione di inefficacia della misura cautelare per decorrenza dei termini ex art. 303 c.p.p., lett. a), deve essere supportata dalla prova dell'esistenza delle condizioni di applicazione della retrodatazione della decorrenza del termine di custodia cautelare, con riferimento al termine interamente scaduto al momento del secondo provvedimento cautelare e alla desumibilità dall'ordinanza applicativa della misura di tutti gli elementi idonei a giustificare l'ordinanza successiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SOCCI Angelo M. - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/08/2020 del Tribunale della liberta' di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Stefano Corbetta;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Barberini Roberta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnata ordinanza, il …

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