Cassazione civile Sez. I sentenza n. 15859 del 10 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15859CIV

Massima

Massima ufficiale
Il decreto con cui la corte d'appello, riformando il provvedimento di diniego di omologazione di un concordato preventivo reso dal tribunale, rimetta gli atti a quest'ultimo perché adotti le statuizioni di cui agli artt. 180 e segg. legge fall. non è ricorribile per cassazione ex art. 111 Cost., atteso che, analogamente al decreto che accolga il reclamo avverso il rigetto dell'istanza di fallimento ai sensi dell'art. 22 legge fall., è anch'esso privo del necessario requisito della definitività, non derivando l'incidenza sui diritti delle parti da tale atto, ma solo dal successivo provvedimento adottato dal tribunale (rispettivamente l'omologazione del concordato preventivo e la dichiarazione di fallimento), per il quale è previsto un autonomo sistema di impugnazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VITRONE Ugo - Presidente

Dott. DIDONE Antonio - rel. Consigliere

Dott. DI VIRGILIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LAMORGESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. NAZZICONE Loredana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 15289-2013 proposto da:

(OMISSIS) S.P.A. (c.f. (OMISSIS)), in persona del Procuratore pro tempore, elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso l'avvocato (OMISSIS), che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS), giusta procura in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS) S.P.A. IN LIQUIDAZIONE (c.f. (OMISSIS)), in persona del Liquidatore pro tempore, elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso l'avvocato (OMISSIS), che la rappresen…

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