La pubblica amministrazione è tenuta a concludere il procedimento amministrativo con un provvedimento espresso, motivato e tempestivo, anche in relazione alle istanze di accesso e riutilizzo dei dati pubblici presentate da soggetti qualificati, come le società che svolgono attività di sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Il silenzio inadempimento dell'amministrazione su tali istanze configura una violazione dell'obbligo di provvedere, che legittima il ricorso giurisdizionale volto all'accertamento del diritto del privato e all'ordine all'amministrazione di adottare il provvedimento richiesto entro un termine perentorio, con la nomina di un commissario ad acta in caso di persistente inerzia. Il contenuto del provvedimento finale, di accoglimento o di diniego, resta rimesso alla valutazione discrezionale dell'amministrazione, purché adeguatamente motivato, nel bilanciamento degli interessi pubblici e privati coinvolti. Il giudice amministrativo, nel decidere sulla fondatezza della domanda, deve tenere conto della particolare rilevanza dell'interesse del privato, della normativa invocata e della necessità di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale, potendo altresì disporre la compensazione delle spese di lite tra le parti.