Il proprietario di un immobile è tenuto alla demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo o in totale difformità dallo stesso, anche se l'abuso è stato commesso da un precedente proprietario o da un terzo. L'ordine di demolizione, avente carattere ripristinatorio e vincolato, non richiede una particolare motivazione in ordine all'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso, essendo questo in re ipsa, né una previa comparazione con l'interesse del privato proprietario. Pertanto, l'amministrazione è tenuta a ingiungere la demolizione dell'opera abusiva, senza che assumano rilievo eventuali profili di estraneità del proprietario attuale alla realizzazione dell'abuso, né la pendenza di procedure esecutive sull'immobile. Inoltre, la mancata comunicazione di avvio del procedimento non inficia la legittimità del provvedimento di demolizione, trattandosi di atto dovuto e vincolato, non soggetto alle garanzie procedimentali di cui all'art. 7 della legge n. 241/1990.