Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6338 del 10 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:6338PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La provocazione, ai sensi dell'art. 599 c.p., costituisce una causa di esclusione della responsabilità penale per il reato di ingiuria, qualora il soggetto passivo del reato abbia precedentemente offeso l'onore o il decoro dell'imputato con espressioni ingiuriose, in presenza di altre persone. In tal caso, le successive espressioni offensive proferite dall'imputato in risposta alla provocazione subita, non integrano il reato di ingiuria, in quanto la condotta è scriminata dalla provocazione stessa. Il giudice di merito è pertanto tenuto a valutare attentamente la sussistenza di tale circostanza, esaminando con cura le risultanze probatorie, in particolare le dichiarazioni testimoniali, al fine di accertare se effettivamente l'imputato sia stato precedentemente provocato dalla vittima, così da escluderne la responsabilità penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dal giudice di pace di Palermo il 7.11.2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Alfredo Guardiano;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. GALASSO Aurelio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza pronunciata il 7.11.2012 il g…

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