Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24296 del 10 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24296PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La minaccia costitutiva del delitto di estorsione, oltre a poter essere esplicita, palese e determinata, può anche manifestarsi in maniera indiretta, implicita e indeterminata, purché sia idonea a incutere timore e a coartare la volontà del soggetto passivo, in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della vittima e alle condizioni ambientali in cui opera. Parimenti, nel tentativo di estorsione, deve essere valutata la potenzialità della minaccia stessa ad incutere paura, indipendentemente dal fatto che la vittima ne risulti effettivamente intimidita. Tuttavia, i giudici di merito possono legittimamente escludere la sussistenza della potenzialità di timore, in base alle caratteristiche proprie del contesto in cui le condotte si collocano, senza che ciò determini una illogicità o contraddittorietà del ragionamento giudiziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BARI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1311/2013 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 02/12/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IANNELLI ENZO;

Letti gli atti, la ordinanza impugnata, il ricorso; Udita la relazione del cons. Dott. JANNELLI Enzo;

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, Dott. VOLPE Giuseppe, per l'inammissibilita' dei ri…

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