Il diritto dell'imputato di accedere al rito abbreviato, pur dopo la restituzione nel termine per impugnare la sentenza contumaciale ai sensi dell'art. 175 c.p.p., comma 2, nel testo vigente prima della L. n. 67 del 2014, trova fondamento nel principio di eguaglianza e nel diritto di difesa inviolabile ex art. 24, comma 2, Cost., non potendosi giustificare una disparità di trattamento rispetto all'imputato che abbia avuto conoscenza del procedimento. Tale facoltà, riconosciuta all'imputato con il primo atto di impulso processuale, non è preclusa dalla fase di appello, non essendovi incompatibilità tra il giudizio abbreviato e il giudizio di impugnazione, in quanto l'esigenza della correlazione tra riduzione di pena e deflazione processuale non può prevalere sul diritto di difesa. Pertanto, il giudice deve esaminare e decidere sulla richiesta di ammissione al rito alternativo, selezionando, in caso di accoglimento, il compendio probatorio utilizzabile per la decisione nel contraddittorio delle parti.