Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50246 del 22 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50246PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che si appropri di denaro o di altra cosa mobile altrui, di cui abbia il possesso o comunque la disponibilità giuridica per ragioni del suo ufficio, realizza il delitto di peculato, anche quando tale appropriazione sia occultata mediante artifici o raggiri finalizzati a predisporre un'apparenza di legittimità dell'operazione. Diversamente, quando il soggetto attivo non abbia il possesso o la disponibilità del bene, ma si procuri fraudolentemente tale disponibilità mediante artifici o raggiri, al fine di appropriarsene, ricorre la fattispecie della truffa aggravata. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica del fatto, occorre verificare se il soggetto agente avesse o meno la disponibilità giuridica del denaro o della cosa, in ragione dei poteri e delle facoltà connessi al suo ufficio, ovvero se tale disponibilità gli sia stata procurata fraudolentemente. In particolare, nel caso di un rapporto contrattuale tra un ente pubblico e un soggetto privato, per stabilire se ricorra il peculato o la truffa, è necessario accertare se il soggetto privato fosse legittimato, in base al contratto, a prelevare autonomamente le somme depositate su un conto corrente intestato a sé, ovvero se tale prelievo fosse subordinato all'autorizzazione dell'ente pubblico. Soltanto in quest'ultimo caso, in cui il soggetto privato non avesse la disponibilità giuridica delle somme, gli artifici e i raggiri posti in essere per ottenere l'autorizzazione al prelievo integrerebbero gli estremi della truffa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. DI SALVO E. - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
INPS IN PERS. DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO E LEG. RAPPRES. PRO TEMPORE;
nei confronti di:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 599/2013 CORTE APPELLO di ROMA, del 07/10/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA d…

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