Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39813 del 27 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:39813PEN

Massima

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Il reato di minaccia non sussiste quando l'imputato, pur protestando e preannunciando comportamenti legali per contestare una sanzione amministrativa, non pone in essere alcuna condotta idonea a incidere sulla libertà morale del soggetto passivo, limitandosi a rappresentare l'ingiustizia e l'abusività del comportamento degli agenti di polizia e la sua ferma intenzione di reagire, anche tramite un legale, per riprendersi la somma che avrebbe dovuto essere corrisposta. In tali casi, la reazione dell'imputato, seppur strumentale ad evitare la contravvenzione, non configura il reato di minaccia, in quanto non vi è la prospettazione di un male ingiusto dipendente dalla volontà dell'agente, ma soltanto l'esercizio di un diritto di difesa e di tutela delle proprie ragioni attraverso mezzi legali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Ancona il 31/10/2016;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. SILVESTRI Pietro;
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Ancona, previa rideterminazione della pena, ha confermato la sentenza con cui (OMISSIS) e' stato condannato per il reato previsto …

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