Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4350 del 2007

ECLI:IT:TARLAZ:2007:4350SENT

Massima

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Il Tribunale amministrativo regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da una società avverso gli atti di approvazione di un Piano Regolatore Generale, dichiara l'improcedibilità del gravame per sopravvenuta carenza di interesse della ricorrente. Tale pronuncia si fonda sul rilievo che la società ricorrente, a seguito delle sopravvenute determinazioni della Regione volte a eliminare le incongruenze tra i pareri geologici resi in sede di approvazione del Piano Regolatore e quelli espressi in sede di Conferenza di Servizi finalizzata all'approvazione dei programmi di intervento, ha rappresentato di non avere più interesse alla coltivazione del ricorso. Il Tribunale, pertanto, dà atto dell'intervenuta cessazione della materia del contendere, in considerazione del venir meno dell'interesse della parte ricorrente, e conseguentemente dichiara l'improcedibilità del gravame, compensando le spese di giudizio tra le parti. Tale principio afferma che, in presenza di una sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, non potendo più pronunciarsi nel merito della controversia. Ciò in quanto il processo amministrativo è improntato al principio della domanda e della corrispondenza tra chiesto e pronunciato, per cui il giudice non può spingersi oltre i limiti dell'interesse fatto valere dalla parte. La massima sottolinea altresì come il venir meno dell'interesse della parte ricorrente possa derivare da atti o comportamenti della pubblica amministrazione, i quali, incidendo sulla situazione sostanziale dedotta in giudizio, determinano la cessazione della materia del contendere e, conseguentemente, l'improcedibilità del ricorso. Infine, la pronuncia in esame evidenzia come, in tali ipotesi, il giudice amministrativo debba procedere alla compensazione delle spese di giudizio, in considerazione del fatto che la dichiarazione di improcedibilità non implica una pronuncia di merito sulla legittimità degli atti impugnati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio Sede di Roma,
Sez. II^bis
composto dai signori magistrati:
((omissis)) rel.
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 7491/2006 proposto da Alitalia Servizi s.p.a., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avv.ti Ma. Mo., Mi. Pa. e Br. D'Am., ed elettivamente domiciliato in Ro. presso lo studio Pa. alla ((omissis)). di Be. n. (...);
CONTRO
- Regione La., in persona del Presidente p.t., rappresentato e difeso dall'avv. El. Ca., ed elettivamente domiciliato in Ro. presso gli Uffici dell'Avvocatura regionale alla via Ma. Co. n. (...);
- Comune di Fi., in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Ca. Li. e domiciliato, ex lege, presso la Segreteria del TAR del Lazio;
per l'annullamento
- della deliberazione G.R. Lazio 31.3.2006 n. 162 (pubblicata nel B.U.R. del 20.5.2006),…

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