Cassazione civile Sez. III sentenza n. 15767 del 29 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15767CIV

Massima

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Il diritto di cronaca e di critica, pur consentendo un più incisivo esercizio nei confronti di soggetti che ricoprono ruoli di responsabilità pubblica, trova il suo limite nel rispetto della continenza formale e sostanziale, non potendo degenerare in una gratuita aggressione della personalità altrui. Pertanto, le dichiarazioni rese da un soggetto su fatti e comportamenti di un pubblico ufficiale, ancorché critiche, sono legittime se rispettose della verità sostanziale dei fatti e dell'interesse pubblico alla loro divulgazione, senza tramodare in un'offesa gratuita della reputazione. La valutazione di tale bilanciamento tra diritto di cronaca e tutela dell'onore spetta al giudice di merito, la cui ricostruzione dei fatti e motivazione sono sindacabili in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMENDOLA Adelaide - Presidente

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. RUBINO Lina - Consigliere

Dott. VINCENTI Enzo - rel. Consigliere

Dott. PELLECCHIA Antonella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso 24161-2013 proposto da:
(OMISSIS) ((OMISSIS)), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentata e difesa dall'avvocato (OMISSIS) giusta procura speciale a margine del ricorso;
- ricorrente -
contro
(OMISSIS) S.P.A., in persona del suo legale rappresentante pro tempore (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS), elettivamente domiciliati in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che li rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS)…

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