Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 36667 del 14 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:36667CIV

Massima

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Il giudice di merito, nell'esaminare una domanda di protezione internazionale, è tenuto a valutare con attenzione e senza errori la confessione religiosa effettivamente professata dal richiedente, in quanto tale elemento costituisce un fatto decisivo ai fini della configurabilità del timore di persecuzione nel Paese di origine. Pertanto, l'omesso esame o la motivazione contraddittoria in ordine all'appartenenza religiosa del richiedente, nonché l'utilizzo di informazioni sul Paese di origine acquisite d'ufficio senza sottoporre le stesse al contraddittorio delle parti, integrano vizi della motivazione che comportano la cassazione della sentenza impugnata e il rinvio della causa al giudice di merito per un nuovo esame. Inoltre, il giudice di appello è tenuto a pronunciarsi espressamente su tutti i motivi di gravame proposti dalla parte, pena la violazione del principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ACIERNO Maria - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. PARISE Clotilde - Consigliere

Dott. VALENTINO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso iscritto al n. 15403/2020 R.G. proposto da:
(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS) e rappresentato e difeso dall'avvocato (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
MINISTERO DELL'INTERNO;
- intimato -
avverso la sentenza della Corte d'appello di Roma n. 5735/2019 depositata il 20.9.2019;
udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 30.11.2022 dal Consigliere Dr. ((omissis)).
FATTI DI CAUSA
1. Con ricorso ex Decreto Legislativo…

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