L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, in quanto atto sanzionatorio a contenuto rigidamente vincolato, non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento né una specifica motivazione che dia conto della valutazione delle ragioni di interesse pubblico alla demolizione e del loro bilanciamento con gli interessi privati coinvolti. L'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso è insito nell'accertata esecuzione dell'opera in assenza del titolo abilitativo, essendo sufficiente la mera affermazione dell'abusività dell'intervento per giustificare il provvedimento di demolizione. Inoltre, in presenza di un'area soggetta a vincolo paesaggistico, non trova applicazione il regime di autorizzazione gratuita di cui all'art. 7 del D.L. n. 9/1982, con la conseguente inapplicabilità del relativo regime sanzionatorio. Infine, il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento non è predicabile in materia urbanistico-edilizia, in quanto ciascun fondo è necessariamente differenziato dagli altri, almeno per la sua ubicazione, e quindi soggetto ad autonoma valutazione da parte della pubblica amministrazione.