Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16899 del 16 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:16899PEN

Massima

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Il favoreggiamento della permanenza illegale di stranieri nello Stato, al fine di trarre un ingiusto profitto dalla loro condizione di illegalità, costituisce reato ai sensi dell'art. 12, comma 5, del D.Lgs. n. 286/1998, a dolo specifico, indipendentemente dalle modalità utilizzate per realizzare tale finalità, anche quando queste consistano nell'attivazione di procedure di emersione del lavoro irregolare previste da specifiche disposizioni normative, come il D.L. n. 78/2009, convertito in L. n. 102/2009. Tali fattispecie speciali non escludono l'applicabilità della più grave disciplina prevista dal D.Lgs. n. 286/1998, in quanto la diversità delle condotte tipiche non conferisce alle norme del D.L. n. 78/2009 carattere di specialità rispetto a quelle del D.Lgs. n. 286/1998, che rimangono applicabili laddove ricorra la finalità di profitto dalla condizione di illegalità dello straniero. L'interesse concreto ed attuale del ricorrente a ottenere una riqualificazione giuridica dei fatti in suo favore, con l'applicazione di una disciplina sanzionatoria più lieve, costituisce requisito di ammissibilità dell'impugnazione, che non può essere soddisfatto quando ciò comporterebbe un aggravamento della pena già irrogata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2017 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SANTALUCIA GIUSEPPE;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa DI NARDO MARILIA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
La Corte di appello di Milano ha confermato la sentenza di condan…

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