Il giudice, nel valutare la prova scientifica, deve attenersi a specifici criteri: 1) verificare l'affidabilità metodologica della tesi scientifica; 2) accertare l'autorevolezza scientifica e la qualificazione professionale dell'esperto; 3) valutare l'attendibilità intrinseca ed estrinseca della prova scientifica, confrontandola con l'intero materiale probatorio; 4) esaminare la tenuta delle ipotesi alternative. Il giudice deve motivare adeguatamente il proprio apprezzamento sulla rilevanza e concludenza delle nuove metodiche scientifiche proposte in sede di revisione, confrontandosi con gli argomenti tecnici della difesa e valutando la loro idoneità a sovvertire il giudizio di falsità delle firme accertato nel processo di merito. Nell'ambito del giudizio di revisione, il giudice deve esaminare compiutamente tutti i nuovi elementi di prova, sia scientifici che dichiarativi, verificandone la capacità di incidere concretamente sulla decisione finale, anche in chiave assolutoria, nel rispetto del principio del ragionevole dubbio.