Il provvedimento di proroga dei termini previsti per l'emanazione del decreto di esproprio, ai sensi dell'art. 13, comma 5, del d.P.R. n. 327/2001, deve essere adeguatamente motivato, essendo ammissibile solo in presenza di ragioni eccezionali del tutto indipendenti dalla volontà dell'amministrazione, quali casi di forza maggiore o altre giustificate ragioni, e non già per difficoltà o ritardi procedimentali, come il reperimento dei finanziamenti o la pendenza di contenzioso. La mancata comunicazione di avvio del procedimento di proroga, in quanto sub-procedimento autonomo all'interno di quello più generale volto alla dichiarazione di pubblica utilità, determina l'illegittimità del provvedimento di proroga. In caso di scadenza del termine per l'emanazione del decreto di esproprio senza che sia stato adottato il relativo provvedimento, l'occupazione del bene da parte dell'amministrazione o del concessionario è da qualificarsi come illegittima, con conseguente obbligo di restituzione del bene al proprietario e risarcimento del danno per il periodo di occupazione senza titolo, quantificato in via equitativa nella misura del 5% annuo del valore venale del bene.