Il mutamento di destinazione d'uso senza opere edilizie di un immobile, anche se non previsto dal piano delle funzioni comunale, è comunque soggetto a contributo ove comporti il passaggio da una categoria di destinazione d'uso all'altra tra quelle essenziali tipizzate dalla legge regionale, a condizione che determini una variazione della superficie utile superiore al 35% o a 30 mq. La disciplina regionale, infatti, prevede che tali mutamenti senza opere siano sempre onerati, a prescindere dall'approvazione del piano delle funzioni, in applicazione del principio per cui la trasformazione funzionale di un immobile, anche senza interventi edilizi, incide sulla dotazione di servizi e infrastrutture e, pertanto, legittima l'imposizione di un contributo a carico del privato. Il piano delle funzioni comunale, pur avendo il compito di individuare le fattispecie e le aree in cui il mutamento d'uso senza opere è soggetto a titolo abilitativo, non esaurisce la disciplina della materia, la quale è integrata dalla previsione generale contenuta nella legge regionale, che stabilisce l'onerosità di tali mutamenti in presenza di determinate condizioni oggettive, a prescindere dalla pianificazione comunale.