Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24674 del 24 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:24674PEN

Massima

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La concessione dell'attenuante speciale di cui all'art. 416-bis, comma 3, c.p. per collaborazione con la giustizia, richiede una concreta e fattiva attività collaborativa dell'imputato, volta ad evitare ulteriori conseguenze dell'attività delittuosa e a fornire elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti e l'individuazione degli autori, non essendo sufficiente una mera confessione o descrizione di circostanze di secondaria importanza. Inoltre, tale attenuante è applicabile solo per i reati commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p. o al fine di agevolare l'attività di associazioni di tipo mafioso, non potendo trovare applicazione per qualsiasi reato commesso dal collaboratore senza alcun inserimento nel contesto delle dinamiche mafiose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/11/2019 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GALATI VINCENZO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LOY MARIA FRANCESCA che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Bari ha riformato la se…

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