Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35769 del 3 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:35769PEN

Massima

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Il diritto di critica, costituzionalmente garantito, può essere legittimamente esercitato solo nel rispetto dei requisiti essenziali della verità, continenza e pertinenza dei fatti esposti. L'asserita diffusione pubblica di notizie denigratorie non è di per sé sufficiente a integrare tali requisiti, incombendo invece sull'autore l'onere di verificarne previamente la fondatezza prima di divulgarle, anche in sede di pubblicazioni. In difetto di tali presupposti, l'esercizio del diritto di critica non può svolgere efficacia esimente rispetto alla responsabilità penale per diffamazione a mezzo stampa, essendo necessario un accertamento puntuale della rispondenza al vero, della continenza espressiva e della rilevanza pubblica delle circostanze divulgate. La mera circolazione di informazioni controverse in ambito politico e mediatico non basta a legittimare la loro diffusione in forma denigratoria, dovendosi valutare con rigore la sussistenza dei requisiti che consentono di riconoscere la scriminante dell'esercizio del diritto di critica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2329/2008 CORTE APPELLO di PALERMO, del 27/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

1.- Ru. Ca. ricorr…

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