Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39507 del 8 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:39507PEN

Massima

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Il reato di minaccia condizionata sussiste quando l'espressione intimidatoria, pur formulata in forma indiretta o condizionata, sia astrattamente idonea a restringere la libertà psichica della persona offesa, anche qualora sia diretta a prevenire un'azione illecita o inopportuna della stessa, in quanto la reazione dell'agente non si manifesti in forme legittime, come il ricorso all'autorità competente, ma con l'uso di violenza fisica, anche a mano armata, in modo ripudiato dal comune sentire e dall'ordinamento giuridico. Pertanto, non integrano il reato di minaccia le locuzioni intimidatorie espresse in forma condizionata quando siano dirette a prevenire un'azione illecita o inopportuna e siano rappresentative di una reazione legittima determinata dall'eventuale realizzazione di tali azioni. La valutazione circa la natura intimidatoria o meno dell'espressione utilizzata deve essere effettuata in relazione al contesto fattuale e all'idoneità della stessa a limitare concretamente la libertà di autodeterminazione della persona offesa, a prescindere dalla forma condizionata o indiretta in cui sia stata formulata. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di minaccia, deve pertanto accertare se l'espressione intimidatoria, pur formulata in forma condizionata, sia astrattamente idonea a incidere sulla libertà psichica del soggetto passivo, restringendone la capacità di autodeterminazione, ovvero se essa rappresenti una legittima reazione a un comportamento illecito della persona offesa, non manifestata in forme ripudiate dall'ordinamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. (OMISSIS), difensore di (OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Potenza del 24 gennaio 2011;

Sentita la relazione del Consigliere dr. Paolo Antonio BRUNO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in sede, in persona del Sostituto dr. MAZZOTTA Gabriele, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con la sentenza indicata in epigrafe il Tribunale di Potenza …

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