La revoca decadenziale della concessione cimiteriale e l'acquisizione al patrimonio comunale del manufatto funerario sono atti dovuti e vincolati per l'amministrazione concedente, qualora il concessionario abbia realizzato opere in difformità sostanziale rispetto al titolo autorizzatorio, costituenti una variazione essenziale non preventivamente autorizzata. Tale potere di revoca discende dai principi generali di diritto pubblico, oltre che dalle specifiche previsioni del D.P.R. 285/1990 che consentono all'amministrazione di imporre obblighi ai concessionari, la cui inosservanza è sanzionabile con la decadenza. Le disposizioni del regolamento comunale di polizia mortuaria che disciplinano tali ipotesi di decadenza non contrastano con la normativa statale, in quanto conformi ai principi generali dell'ordinamento. L'onere di provare la data di realizzazione delle opere abusive, al fine di invocare l'applicabilità di eventuali meccanismi di sanatoria previsti dalla normativa urbanistica, grava sul privato concessionario, il quale deve fornire idonei elementi probatori, non essendo sufficiente la mera testimonianza. L'amministrazione non è tenuta a una specifica valutazione dell'interesse pubblico sotteso alla decadenza, trattandosi di atto dovuto e vincolato.